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Storia dell’Istituto

L’Ospedale “Lazzaro Spallanzani” fu inaugurato nel 1936 come presidio destinato alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie infettive, con una dotazione di 296 posti letto in 15 differenti padiglioni e in un’area di 134.000 metri quadrati.

Nel corso degli anni il suo campo di interesse si è via via trasformato in conseguenza dell’evolversi delle malattie infettive prevalenti. Una sezione dedicata alla cura e riabilitazione della poliomelite fu attivata nel corso degli anni ’30. Nel 1970 l’epidemia del colera diventa una delle principali emergenze sanitarie, così come la salmonellosi.

E’ durante questo periodo che l’ospedale inizia il suo impegno nei confronti dell’epidemia dell’Epatite B, particolarmente collegata con le problematiche della tossicodipendenza. Questa esperienza rappresenta un punto di partenza verso una specifica competenza nel campo dell’epatite virale acuta e cronica. A partire dal 1980, l’ospedale Lazzaro Spallanzani è stato uno dei maggiori centri per l’assistenza, la cura e la ricerca sulle infezioni da HIV e sull’AIDS.

Nel 1991, inizia la costruzione di un nuovo complesso ospedaliero, progettato in conformità ai più avanzati standard e con caratteristiche di isolamento delle patologie contagiose uniche nel Paese. I benefici derivanti da questa innovazione sono consistiti, oltre che nell’aumento del livello di sicurezza dei lavoratori, nella garanzia di un’atmosfera confortevole per i pazienti. Nel dicembre 1996, il Ministero della Sanità ha riconosciuto lo Spallanzani Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico.

Successivamente (2001-2003) il Ministero della salute ha identificato lo Spallanzani quale polo nazionale di riferimento per il bioterrorismo, e polo nazionale di riferimento per la Sindrome respiratoria acuta grave (SARS).

Attualmente l’Istituto detiene: l’unico laboratorio italiano di livello di biosicurezza 4 e cinque laboratori di livello 3; una banca criogenica che può ospitare fino a 20 contenitori di azoto liquido e 28 contenitori a -80° C, dotata di un laboratorio di livello 3 per la manipolazione e la preparazione dei campioni da congelare; con DGR Regione Lazio n. 159/2007 è stato istituito il “Polo Ospedaliero Interaziendale Trapianti (POIT)” Polo Ospedaliero Interaziendale trapianti, struttura integrata tra l’Istituto Spallanzani e l’Azienda Ospedaliera San Camillo-Forlanini deputata ai trapianti di pancreas, fegato e rene; un servizio di rianimazione, terapia intensiva e sub-intensiva; un centro di riferimento per le infezioni nei trapianti; una Banca biologica per il deposito di organi e tessuti destinati al trapianto.

L’Istituto si configura attualmente in 4 Dipartimenti (clinico e di ricerca clinica, diagnostico dei servizi e di ricerca clinica, di epidemiologia e di ricerca pre-clinica, interaziendale trapianti) a loro volta articolati in Unità Operative Complesse (U.O.C), Unità Operative Semplici (U.O.S.) ed Unità Operative Semplici Dipartimentali (U.O.S.D.).

Lazzaro Spallanzani 1729-1799

L’Istituto per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” prende il nome dallo scienziato italiano che è stato uno dei fondatori della biologia sperimentale. Nato a Scandiano il 12 gennaio 1729, dopo aver studiato legge all’Università di Bologna, Lazzaro Spallanzani dirige i suoi interessi verso la logica e la metafisica prima di diventare professore di fisica all’Università di Modena e, infine, di Pavia (1769), dove ha realizzato gran parte dei suoi esperimenti.

Dall’antichità ed anche nel medio evo, era largamente accettata la tesi secondo la quale anche dalla materia non vivente potessero nascere spontaneamente altre forme di vita. Tale “generazione spontanea” sembrava avvenire soprattutto dalla materia in decomposizione e, nel 1745, l’inglese John Needham, cercando di dare sostegno alla teoria, propose un esperimento nel quale in un campione di brodo di carne, fatto bollire e poi raccolto in recipienti sigillati, dopo qualche tempo si osservò la presenza di microorganismi in crescita. Lazzaro Spallanzani, non fu convinto da questo studio (dato che egli sosteneva invece la teoria dell’”omne vivum e vivo”) ed affermò che in esso i germi erano penetrati nel brodo dall’aria, dopo e non prima dell’ebollizione.

Riuscì, infatti, ad ottenere la prova della sua tesi ripetendo un esperimento nel quale il brodo veniva mantenuto sempre (prima e dopo l’ebollizione) sotto vuoto. Il risultato fu che, questa volta, nel campione di brodo non cresceva alcun microrganismo. La teoria della generazione spontanea fu poi definitivamente confutata, nel 1859, per merito del francese Louis Pasteur e Lazzaro Spallanzani è oggi considerato come il primo microbiologo dell’era moderna. Egli morì a Pavia 11 Febbraio del 1799.

Institute History

Lazzaro Spallanzani Hospital was founded in 1936 as headquarters for prevention, diagnosis and cure of infectious diseases, and having 296 beds in 15 different pavilions within an area of 134.00 m squares.

During the years, its research camp has evolved and transformed with the prevalent infectious diseases. For example, in the 30s, it was activated a section bound for poliomyelitis’s cure and rehabilitation. In 1970, the public health priority was the epidemic emergency derived from cholera as well as salmonellosis. Besides, in that time span, the Hospital projected forward the research camp of Hepatitis B virus epidemiology linked to toxic co-dependency problems. Therefore, that experience was the onset of our aims towards a specific competence in the camp of acute and chronic viral hepatitis.

Since 1980, Lazzaro Spallanzani Institute has been one of the major centres specialised in HIV and AIDS infections, providing assistance, cure and research in the field.
In 1991, the construction of a new centre, projected in conformity with the advanced standards and with isolation characteristics for contagious pathologies. The results consisted of an increase in the security in the workplace and in granting a comfortable atmosphere for patients. In 1996, Health Ministry has recognized Spallanzani an Institute of Treatment and Cure with Scientific Character.

In 1991, the Hospital initiated a purpose-built establishment, which it was carried out to have outstanding features including highly advanced standards precautions and isolation characteristics, necessary to the healthcare-associated infections. Compliance with these features has brought benefits among patients and healthcare personnel in terms of security and setting.
From 2001 to 2003, the Department of Health identified Spallanzani as the national leading centre in Bioterrorism and Severe Acute Respiratory Syndrome (SARS).

Currently, the Institute has in its dotation the only Italian Biosafety Level 4 (BSL-4) laboratory and 5 Biosafety Level 3 laboratories (BSL-3). The Institute has a cryogenic bank that can host both 20 liquid nitrogen and 28 containers at -800 C, and it is supplied with a BSL-3 laboratory for sample preparation techniques necessary to the frosting process.
In 2007, it was created POIT — “Inter-Medical Institution Organ Transplant Department”. The ‘fusion’ of medical specialists between L. Spallanzani and San Camillo Hospitals has put together a structure dedicated to the transplants of pancreas, liver and kidney. POIT coordinates and involves the reanimation, intensive and sub-intensive therapy service. Besides, it is a health centre for transplant infections and it has a biological organ and tissue Bank for transplants.

The Institute has 4 Departments – clinic and clinical research, diagnostic and clinical research, epidemiology and pre-clinic research, inter-medical organ transplant – that are articulated into Complex Operative Units (U.O.C.), Simple Operative Units (U.O.S.) and Simple Departmental Operative Units (U.O.S.D.).

Lazzaro Spallanzani 1729-1799


Infectious diseases Institute Lazzaro Spallanzani was named after the Italian scientist who was one of the founding fathers of experimental biology. Born in January 12th, 1729, at Scandiano, he studied law at University of Bologna. However, Lazzaro Spallanzani directed his interests toward logic and metaphysics, which lead him to be a physics professor first at University of Modena, and then at University of Pavia (1769) where he did most of his experiments.

From Antiquity to the Medieval Era, it was broadly accepted the belief that even from non-living mater could arise living organisms/ life forms. This “spontaneous generation” seemed to come mainly from mater in decomposition and, in 1745, the Englishman John Needham, tried to give background to his theory, by performing a series of experiments on boiled broths, which after boiling and sealing the broths in different ‘hermetic’ recipients, the broths would cloud and allow the presence of growing microorganisms.
Lazzaro Spallanzani was not convinced about Needham experiment -believing the theory “omne vivum ex vivo” — and affirmed that the germs had penetrated inside the liquid from the air after it was boiled and not before, which left the question whether the air was an essential factor to spontaneous generation.
His technique used in the experiment was that the boiled broth was always kept in a sealed container (before and after the boiling process). The result was that in the sample boiled broth there were not growing any microorganisms. Louis Pasteur settled the question of spontaneous generation theory in 1859.
Today, Lazzaro Spallanzani is considered the first microbiologist of modern era. He died in February 11th, 1799, at Pavia.

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