In prima linea contro le infezioni, l’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive “Lazzaro Spallanzani” aderisce convintamente alla Giornata mondiale della Sepsi. L’Istituto è impegnato nel combattere le infezioni attraverso la ricerca, lo sviluppo e la promozione di nuove profilassi/cure. A tal proposito sono stati avviati degli incontri, con periodicità mensile, con gli staff dei reparti con l’obiettivo di discutere i casi clinici e valutare l’impatto e l’efficacia delle misure proprie della fast microbiology sulle scelte cliniche (ad esempio escalation o descalation terapeutica e outcome). Da questi incontri emergono novità metodologiche e di azioni applicabili nell’ottica di un miglioramento continuo della diagnostica microbiologica a servizio del clinico e, quindi, del paziente.
Sul fronte della ricerca, l’Istituto ha attivato un progetto di ricerca: “Studio pilota ed esplorativo del trascrittoma di differenti popolazioni cellulari del sangue e del genoma di patogeni batterici MDR in pazienti con infezione sistemica”, uno starting grant sviluppato dal dott. Francesco Messina, ricercatore della UOC Microbiologia e Banca Biologica in collaborazione con il dott. Alessandro Capone della UOC Infezioni Sistemiche dell’Immunodepresso.
L’impegno profuso dall’Istituto è in linea con la “Berlin declaration on sepsis” che include una richiesta urgente dell’applicazione della risoluzione dell’assemblea mondiale della sanità (WHA70.7): “rafforzare” l’azione globale sulla sepsi.
Prioritario, per curare la sepsi è individuare precocemente i segni clinici, ma anche poter disporre di un laboratorio di microbiologia che utilizzi la tecnologia innovativa per attivare dei percorsi “fast”, ossia per produrre informazioni diagnostiche in tempi contenuti affinché il clinico possa impostare tempestivamente la terapia mirata. Partendo dalla evidenza che le emocolture rappresentano lo strumento diagnostico “principe” nella diagnosi delle blood stream infections, e quindi della sepsi, è importante attivare un piano di valutazione dell’appropriatezza diagnostica. Allo Spallanzani, per valutare il corretto utilizzo di questo prezioso strumento diagnostico, la microbiologia produce e condivide con i clinici dei report proprio sugli indicatori di appropriatezza delle emocolture.
Queste le parole della dottoressa Carla Fontana, direttrice della U.O.C Microbiologia e Banca Biologica: “La sepsi è la vera emergenza clinica e di laboratorio. Occorre, nel presente e nell’immediato futuro, lavorare di concerto in più direzioni, aumentando, da un lato la consapevolezza e la conoscenza del fenomeno nell’opinione pubblica, dall’altro creare dei percorsi dedicati al paziente che giunge in osservazione con un sospetto di sepsi. È da sottolineare, inoltre, come pesi sulla sepsi il fenomeno dell’antibiotico resistenza. Quest’ultimo, in costante incremento tanto da essere definito come la “pandemia silenziosa”, rende spesso problematica la possibilità di stabilire un trattamento efficace, con importanti implicazioni sia dal punto di vista clinico (aumento della morbilità, della mortalità, dei giorni di ricovero, possibilità di sviluppo di complicanze, possibilità di cluster epidemici), sia in termini di ricaduta economica per il costo aggiuntivo richiesto per l’impiego di farmaci e di procedure più onerose, nonché per l’allungamento dei tempi di degenza e per eventuali invalidità. Alla luce di tutte queste considerazioni è, quindi, necessario una sinergia fra i vari attori: clinici, microbiologi, farmacologi e direzioni sanitarie perché l’aggressione al fenomeno sepsi necessita di una lotta integrata”.