
La cerimonia si svolgerà il 4 Ottobre alle ore 18,00 presso l’Auditorium dell’Ospedale Spallanzani – Via Portuense 292, Roma – alla presenza di autorità e del mondo scientifico, l’ingresso è libero. Le premiate terranno una breve conversazione sul loro lavoro e sui risultati raggiunti. Presenterà Livia Azzariti.
Quest’anno – seconda edizione di Scienza Madre Award – verranno premiate la dottoressa Cristina Cassetti vicedirettore della Divisione di Microbiologia e Malattie Infettive del NIAID di Bethesda, USA; la dottoressa Serena Sanna ricercatrice presso l’Istituto di ricerca genetica e biomedica del CNR di Cagliari e insegnante presso il Dipartimento di Genetica all’Università di Groningen; ed infine la professoressa Nahoko Shindo che lavora all’ Organizzazione Mondiale della Sanità di Ginevra nella ricerca sulle malattie infettive.
Sebbene oggi i contributi delle donne alla scienza vengano riconosciuti, resta il fatto che le scienziate per emergere devono generalmente lavorare di più dei loro colleghi e devono ancora superare numerosi pregiudizi, che, contrariamente a quanto si crede, sono maggiori nei paesi anglosassoni che non in quelli latini.
Ed è per contribuire ad abbattere queste gabbie intellettuali che la dott.ssa Marta Branca – Direttore Generale dell’INMI Lazzaro Spallanzani IRCCS – riconoscendo l’alto contributo del genere femminile alla ricerca tutta, ha istituito il Premio Scienza Madre.
Il premio è assegnato ogni anno a tre donne che attraverso il loro lavoro portano avanti la bandiera della ricerca al femminile.
La storia delle donne nella cultura e nella vita civile è stata una storia di emarginazione fino alla fine dell’Ottocento e in gran parte ancora fino alla metà del Novecento, almeno nei paesi industrializzati.
In molti paesi in via di sviluppo, salvo rare eccezioni, le donne sono ben lontane non solo dall’aver raggiunto la parità con l’altro sesso, ma anche dal vedere loro riconosciuti i più elementari diritti.
Oggi, i progressi della scienza e della medicina, e le conseguenti applicazioni tecnologiche hanno annullato la condanna biblica – uomo lavorerai con fatica, donna partorirai con dolore – almeno nei paesi industrializzati ma malgrado le difficoltà incontrate, non sono poche le scienziate che hanno portato importanti contributi allo sviluppo della scienza.