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Il virus rimane misterioso ma sembra certo invece che il contagio avvenga da uomo a uomo. La Cina ha sottolineato – finalmente – la serietà della situazione e ha ordinato la mobilitazione del Paese per fermare la diffusione dell’epidemia.
Quali sono i rischi in Europa e in Italia? Risponde il Direttore Scientifico dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani IRCCS di Roma, dott. Giuseppe Ippolito ai microfoni del TG1, un servizio realizzato da Emiliano Condò.
Ippolito: «Non sappiamo con quale facilità si trasmette da uomo a uomo. Al momento l’Agenzia Europea per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) ritiene molto basso il rischio che il virus arrivi in Europa: Per ora tutti i casi sono concentrati in un’area molto limitata: 200 su 205 casi si sono verificati in Cina.
Sono stati attivati i controlli negli aeroporti, è una procedura efficace e sensata?
Ippolito: «Sicuramente efficace lo screening in partenza per non farle salire in aereo. Le autorità, soprattutto cinesi, lo stanno facendo come nelle altre occasioni. Gli Stati Uniti fanno controlli in tre grandi areoporti. Tutti gli altri Pese usano il sistema di farsi avvisare dal capitano dell’aereo. In questo caso si è lavorato benissimo, in pochi giorni i colleghi cinesi sono riusciti ad identificare il virus, a vedere che non era nessuno dei virus preesistenti, a rendere pubblico un pezzo di virus che serve a mettere a punto la diagnostica
Secondo lei, quanto rischio c’è?
Ippolito: Secondo me il rischio non c’è, ma mai dire mai.